Smettila di sentirti inferiore agli altri

Sei uno di quelli che chiede scusa per qualsiasi cosa, anche quando non ce ne sarebbe bisogno?
Oppure sei il tipo che, durante una riunione, non prende mai la parola perché teme di fare solo brutte figure? No, aspetta, tu sei il tipo che durante quel corso si mette in ultima fila e non interviene mai e non fa mai domande perché temi sarebbero troppo stupide vero?
Bene, sarebbe il caso di iniziare a cambiare registro.

Certo è facile a dirsi ma ascolta un esperto pauroso: un po' alla volta ci si riesce, posso assicurartelo perché ci sono riuscito io, anche se non sono ancora arrivato dove vorrei essere.

Smetti di sentirti inferiore, smettila di identificare qualcuno come il tuo problema, perché il problema non sono gli altri, il problema l'hai creato da solo.

Se sei il tipo che non prende mai la parola, o se cambi lavoro spesso perché non hai trovato l'ambiente ideale, se cambi amici, fidanzate, o magari se cambi città per provare a ripartire altrove senza aver mai affrontato il problema davvero, sai cosa succede in realtà? Già, proprio quello che pensi: i problemi ti seguiranno ovunque, partiranno con te e dovrai affrontarli di nuovo, sotto nuove sembianze, con nuove persone, ma credimi che saranno sempre più grandi, perché ti ricorderai di aver già fallito e questo peggiorerà la situazione.
Beh, non dico di cominciare ad organizzare un convegno in cui tu sei il relatore, o di affrontare di petto il tuo peggior incubo, ma potresti cominciare dalle piccole cose: magari potresti iniziare a dire di no a tutte le richieste di quella tua amica che pensi se ne approfitti di te, combattendo il tuo senso di colpa; oppure potresti fare una domanda in qualche riunione, anche molto semplice, chiedendo semplicemente un chiarimento su un argomento che non ti è chiaro (non ci sarebbe nulla di male); o semplicemente potresti alzare la mano durante una riunione raccontando la tua storia senza che questo ti faccia sentire un imbranato, ma semplicemente una persona come tante.
Un vecchio detto cinese recita (più o meno credo) che "ogni chilometro inizia con il primo metro" dunque se vuoi imparare a correre una maratona, abituati prima a correre attorno al tuo isolato, poi a due e così via. Uno è sempre meglio di zero.
Se hai paura di dover affrontare le persone, se non ti senti all'altezza, se hai paura del loro giudizio, se hai paura di non reggere il confronto o di rimanere solo, in realtà è probabile che tu abbia semplicemente paura di essere visto in modo diverso da come vorresti apparire. Magari hai in mente un ideale di te da cui ti senti lontano, temi di non esserne all'altezza, o peggio temi di far scoprire che non sei quello che vorresti far credere. In pratica temi che ti scoprano, temi che capiscano che, in fondo, tu non sei quella brava persona di cui tutti parlano. Beh, posso confidarti un segreto? In tanti già non lo pensano, dunque, ti conviene abituartici.
E allora? Quello che ti spaventa è deludere gli altri? O forse temi di dimostrare di non essere così diverso da chi critichi, di non essere migliore di come vorresti far credere e di non essere così speciale come vorresti essere?
E' probabile che tu abbia paura di mostrare i tuoi difetti, le tue debolezze, che tu abbia paura, in realtà, che qualcuno si accorga che sei stato fortunato, o peggio ancora un millantatore.
Eppure sono certo che tu abbia già dimostrato a te stesso e agli altri che quando davvero vuoi fare qualcosa sei imbattibile, ma sicuramente non te ne ricordi o peggio, ritieni di essere stato fortunato, che sia stato un caso.
Ora ho una domanda: quando risolvi un problema (e ne hai risolti tanti ne sono sicuro) te ne ricordi oppure pensi che sia stata solo fortuna? Quando invece di scappare da quel problema, quel giorno in cui ti sei sentito più sicuro e l'hai affrontato? Com'è andata davvero?
Dimmi la verità, eri al settimo cielo vero? Quando sei ispirato e ne hai voglia, perché senti di potercela fare e non ti tiri indietro e dimostri a te stesso e agli altri quello che vali, non la senti quella forza dentro? Non ricordi la soddisfazione di portare a termine un progetto, un compito? Non sei tu quella stessa persona? Dai, non era un altro, eri tu. E non ricordi quant'è bello vincere e sentire gli occhi dell'ammirazione addosso?
Già... devi solo imparare a vivere i problemi come sfide, stimoli, occasioni di crescita invece che come rischi, battute d'arresto o pericoli.
Affrontarli e risolverli significa salire ogni volta su di uno scalino più alto, significa salire di livello, significa smettere di frignare e diventare migliori di ieri e peggiori di domani. Affrontarli e non risolverli significa imparare come non fare lo stesso errore la volta dopo. Non affrontarli significa confermare a sé stessi di esserne incapaci.
Smetti di credere di non essere all'altezza, perché sei una persona unica ed irripetibile e nessuno ha le tue stesse caratteristiche.
Ma tu davvero pensi che i tuoi miti, i tuoi punti di riferimento siano così perfetti come credi? Ti posso assicurare che io ho avuto la fortuna di conoscere davvero quelli che per me erano miti, persone inarrivabili e indovina? Anche loro hanno difetti importanti ed in alcuni casi sono stati addirittura delle delusioni fortissime!
Allora ascolta un uomo normale, ma ormai conscio di quello che c'è in giro: tu solo sei il responsabile di quello che pensi e, di conseguenza, di quello che dici e di quello che fai. Le persone perfette non esistono, i miti sono persone normali che hanno avuto più coraggio di te. Non hai bisogno di addossare colpe ad alcuno, perché quello che sei e quello che fai è solo farina del tuo sacco.
Tu pensi, tu agisci, tu vinci, tu perdi e non hai bisogno di nessuno in ogni caso perché ciò accada.
E adesso prendi le chiavi, esci di casa ed affronta le tue paure, un passo alla volta.

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