La mia idea sulla legge dell'attrazione

Sicuramente a qualcuno di voi sarà capitato di sentir parlare della "legge dell'attrazione", magari ad altri sarà completamente sconosciuta, tuttavia il successo del libro "The Secret" dei coniugi Hicks prima e del film di Rhonda Byrne poi, ne hanno sdoganato il significato.
Tale legge si basa sull'assunto secondo il quale desiderare ardentemente qualcosa, pensarlo ed immaginarlo nitidamente, ti consente di ottenerlo, che si tratti di denaro, successo, amore. 
Inutile dire che una filosofia del genere abbia provocato pareri del tutto diversi, in un panorama che va dalla fede più totale, passando per lo scetticismo, all'avversione violenta e ridicolizzante.
Come sempre, io provo a svestirmi dei miei pregiudizi, cercando di valutarne razionalmente le affermazioni (per quanto sia umanamente possibile) e farmi un'idea personale.
Ho letto diversi libri sull'argomento, finanche quelli che considerano tale legge come una conseguenza della fisica quantistica e del pensiero di Einstein, ed una certezza l'ho raggiunta: non è affatto tutto da buttare, anzi, alcune affermazioni hanno, a mio parere, un fondamento reale, purché si utilizzi un minimo di raziocinio.
Innanzitutto ritenere che la visualizzazione sia già ottenere quello che vuoi è decisamente "forte", ma ha un fondo di verità: nulla si crea se non si immagina prima come debba essere. Nessun risultato, progetto, prodotto, nulla può essere realizzato se non viene prima creato nella testa,  immaginato. Di qui la voglia di ottenere un risultato, l'abnegazione, la forza di superare le difficoltà che inevitabilmente si presenteranno, la volontà di rialzarsi di fronte alle cadute sono fattori fondamentali perché un progetto ambizioso vada a meta. 
E allora? Quanto di tutto questo ha a che fare con la sopraccitata legge vi chiederete? La forza del desiderio, direi, la resilienza, la determinazione, la capacità di non lasciarsi scoraggiare ma, soprattutto, la passione necessaria per iniziare e per intraprendere un qualcosa che, senza queste "forze", probabilmente si arenerebbe presto o, addirittura, prima ancora di nascere.
Più che "legge dell'attrazione" che si riferisce quasi ad un magnete che attrae a sé i risultati, direi che la validità dell'assunto sta più nella spinta verso l'obiettivo e non il contrario. La definirei più una "legge della determinazione" in cui, più che di una forza oscura, indefinita, universale e quasi magica, ci sia bisogno di una reale forza personale che faccia da collante, da carburante, da supporto di un'idea, di un sogno, di un progetto che, in ogni caso, sempre nasce dal nostro desiderio, dalla nostra inclinazione o forse, meglio ancora, dalla nostra ispirazione.
Quando mettiamo determinazione, forza, passione, è dunque inevitabile che nel nostro cammino si possa realmente cogliere "magicamente" anche quello che non avremmo visto senza quell'ispirazione, così come ci si rende conto dell'esistenza di una grande quantità di auto rosse quando abbiamo deciso di acquistarne una. E' dunque grazie a questa "legge della determinazione" che la nostra mente si "apre", si pone quindi in modo molto più propositivo, positivo, accogliente, verso quelle numerose possibilità, eventi, persone, segnali che, in assenza del progetto, non saremmo stati capaci nemmeno di vedere o di cogliere.  

Foto di Karyme França da Pexels