I comandamenti della felicità

Svegliati alle 5 del mattino, fai la doccia fredda, fai almeno mezz'ora al giorno di attività fisica, medita, ringrazia il sole, fai una piroetta, falla un'altra volta, fai una giravolta e sarai felice.
Scaffali pieni di libri, manuali, video e podcasti in cui centinaia di guru, maestri zen, imprenditori affermati, venditori di fumo, cercano di propinarti le regole per essere vincenti eppure, dopo aver letto centinaia di pagine, siamo sempre qui, a guardarci allo specchio e chiederci perché con noi, tutto questo ben di Dio non funzioni.
Possibile che loro riescano ad essere impeccabili e a non sbagliare nulla? Possibile invece che solo noi comuni mortali dobbiamo affrontare il problema delle riunioni di condominio, della lavastoviglie rotta o delle bollette?
Insomma, qual è il segreto? Dov'è la verità? Sono tutte balle oppure sono io che sono sbagliato? 
E' la domanda che si fa, probabilmente, il 99% della popolazione mondiale. 
Ebbene, io una risposta ce l'avrei, se non altro maturata negli anni di esperienza (e di delusioni) sul campo.
In medio stat virtus è la frase che deriva dall’Etica Nicomachea di Aristotele, ovvero ci vuole moderazione. Nessun regolamento è per tutti così come nessuna teoria è applicabile sempre.
Certo, è giusto avere voglia di sfondare e che gli obiettivi di ognuno debbano essere stimolanti e che non ci si debba mai accontentare, così com'è assolutamente corretto, anzi necessario, avere un sistema, un'agenda programmata da seguire. Tuttavia anche chiederci di non sbagliare mai, di essere robot che ogni giorno spuntano la loro to do list senza saltare un comandamento, sentendosi in colpa di non aver seguito alla lettera o di non essere sempre al top, forse è anche sbagliato, non credete?
Ho letto personalmente centinaia di libri e nessuno, dico nessuno, è stato una panacea o del tutto inutile: né il più bello né il più scontato, né il più deludente né il più entusiasmante. Tutti mi hanno lasciato qualcosa: nozioni, idee, stratagemmi, teorie, pratiche che, in misura maggiore o minore sono entrate nella mia testa. Alcune si sono sedimentate sul fondo, altre sono state semplicemente scartate dal mio sistema e derubricate a nozioni inutili. Un po' come il cercatore d'oro che col setaccio a poco a poco tira su chili d'oro, così noi dobbiamo pian piano selezionare, sedimentare, sperimentare e apprendere la nostra personale lista di comandamenti che pian piano faranno parte del nostro paradigma. 
Pertanto dico, non scoraggiatevi, leggete, sperimentate, ma soprattutto osservate, parlate, confrontatevi con chi, a vostro modo di vedere, è un esempio da seguire, perché non c'è nulla di più costruttivo, nulla di più efficace, che sperimentare e agire magari seguendo l'esempio di chi ce l'ha fatta.
Non esistono dunque comandamenti che vadano bene per tutti, c'è chi non riesce ad alzarsi presto al mattino, chi odia la doccia fredda, chi proprio non riesce a fare attività fisica eppure, in qualche modo tutti possono trovare la loro personale strada per la felicità, anche i più normali. Basta solo volerlo davvero.
Forse l'unico vero ed unico consiglio che posso dare senza incorrere in errore è: avere moderazione, determinazione sì, ma lasciare che ogni giorno sia vissuto senza l'ansia di dover seguire regole inviolabili, con la consapevolezza che i risultati ottenuti servono a motivare e gli errori a imparare.

Foto di Polina Kovaleva da Pexels